Siamo su isola, Guernsey, sita nella manica, non è stata immune alla seconda guerra mondiale. Sono stati invasi, privati delle loro terre, delle loro coste, messi a coprifuoco. Fino a quando una sera, al rientro da una cena clandestina, i nostri protagonisti sono stati sorpresi dai tedeschi, e per cavarsela dissero che rientravano dopo una serata del club del libro.

La storia viene scoperta dalla scrittrice Juliet Ashton, che viene contatta da un membro del gruppo, Dawsey Adams, perché entrato in possesso di un volume appartenuto a lei. Così iniziano una fitta corrispondenza, dove lui le racconta com’è nato il gruppo, dei suoi componenti, delle loro storie, dei libri letti.

Il gruppo di lettura diventò un vero salvavita per i suoi componenti. Una vera resistenza al nazismo, li ha aiutati a sopravvivere, e fece comunità. I membri iniziarono ad aiutarsi l’un l’altro, nonostante vengano a galla dei tradimenti.

Il libro è romanzo epistolare, ma durante la lettura ci si immerge talmente tanto nella lettura, che ci si dimentica di leggere la data della lettera.

A me è piaciuto molto, e mi ha fatto scoprire un nuovo lato della seconda guerra mondiale.

 

Netflix ne ha fatto film, come spesso accade è diverso dal libro, ma a me è piaciuto molto, ma soprattutto mi ha dato la possibilità di capire come si pronuncia Guernsey, e la cosa non è da sottovalutare!

In questo periodo, un po’ di amore non guasta, soprattutto se siete amanti dei libri!

 

Mi raccomando state a casa e uscite solo se strettamente necessario! Vi abbraccio virtualmente!

S.

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