La Notte è in contrapposizione al giorno. Di Notte si dorme, si riposa, si contemplano la luna e le stelle, si scrive,, si fa l’amore, ci si confessa i segreti più intimi, si piange..

Secondo Isabella Bossi Fedrigotti, nel suo articolo del 6 gennaio ne “la Lettura” le cinque pagine memorabili della storia della letteratura sulla Notte sono di: Shakespeare, Novalis, Leopardi, Manzoni e Pessoa.

Shakespeare con Romeo e Giulietta. Con la loro prima e unica notte di nozze mentre la giovane Giulietta cerca di trattenere Romeo che vorrebbe partire per l’esilio imposto.

Novalis scrive un intero poema dedicato alla Notte “Inni alla Notte” che lo riportano a sogni del passato, desiderio di gioventù, arrivando a preferire le ore buie che quelle del giorno.

Giacomo Leopardi è un’altro scrittore  che predilige la Notte, dal quale si ispira, e lo protegge dagli occhi altrui, e dalla sua routine che lo imprigiona sempre di più. Tra le notti la più suggestiva è: ” La sera del dì di festa”.

Alessandro Manzoni con i promessi sposi racconta di due Notti. Una di angoscia, tormentata ed è quella dell’innominato, carceriere di Lucia che di Notte capisce d’improvviso che la sua vita è brutta, triste, tanto da volersi togliere la vita e sperando che il giorno arrivi. L’altra Notte è della fuga di Lucia in barca sul lago di Como, una Notte di speranza, totalmente opposta all’altra.

Pessoa ne “Il libro dell’inquietudine” fa passare al suo alter ego Soares, una Notte senza pace e senza sonno, una delle Notti più ossessive, incapace di portare ristoro e pace, ma anzi amplifica tutti i rumori, come quelle più brutte passate nell’infanzia.

Quali sono le vostre Notti preferite? Quali sono le pagine notturne che preferite? Come le passate? Come le vivete? Le amate o non vedete l’ora che albeggi?

1 commento
  1. CryCry
    CryCry dice:

    La mia Notte è quella di Eliotiana memoria.
    In Rapsodia su una notte di vento il personaggio protagonista si aggira come in un’allucinazione per tutta la notte fra immagini e ricordi caotici in un paesaggio urbano notturno illuminato dalla luce lunare, ma in modo innaturale.

    Mezzanotte.
    Per tutti i rettilinei delle strade
    serrate in una sintesi lunare,
    incanti lunari che bisbigliano
    dissolvono i piani della memoria
    e tutte le sue chiare relazioni,
    le sue divisioni e precisioni,
    ogni lampione che oltrepasso
    batte come un tamburo fatale,
    e attraverso gli spazi del buio
    la mezzanotte scuote la memoria come
    un pazzo scuote un geranio appassito.

    Mi piace perché rispecchia la nostra incapacità nel sogno di cogliere il tempo e la realtà ma allo stesso tempo non descrive quel viaggio bello e positivo che tutti si aspettano dai sogni.
    Non sempre la notte porta bei sogni..

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