Pietro Gerber è un ipnotista infantile, ha ereditato il lavoro dal padre: il Signor B.
Pietro viene contattato da una sua collega australiana per chiedere aiuto per una sua paziente, per eventi avvenuti durante l’infanzia: Hanna Hall.

La donna è convinta di aver commesso un omicidio e vuole capire se lo ha fatto davvero oppure no.
Gerber, ben presto si trova così coinvolto con la paziente che allontana la moglie, il figlio, si immedesima così tanto con lei che si ritrova a non mangiare e a non dormire più.
Pietro ha un segreto, una cosa che gli ha confidato il padre in punto di morte, ma che non ha mai rivelato a nessuno, nemmeno alla moglie, ma che Hanna conosce e cerca di fargliela dire.

Hanna si insinua nella sua vita e nella sua testa, tanto che Pietro quasi non se ne rende conto, Hanna è brava a portarlo proprio dove vuole lei: nella sua ultima casa delle voci.

Pietro alla fine fa i conti con il suo passato e per lui sarà un vero shock!

 

Carrisi anche in questo caso mi ha lasciata senza parole, questo libro è proprio una bomba!
Anche qui è riuscito a creare l’inganni e come sempre ci sono caduta con tutte le scarpe. Ha la capacità di farti credre qualcosa che poi, alla fine, non è.
Chissà se ci sarà un seguito.

Molto diverso da quello che ha scritto in precedenza e pure lui lo ha ammesso.

Mi è piaciuto molto e me lo sono goduta durante questa lunga quarantena.
Alcuni passaggi li ho immaginati letti da lui, con la sua espressione facciale, il sopracciglio alzato, il tono di voce. Averlo ascoltato tutte le sere su Instagram ha fatto questo effetto.

Comunque un libro da leggere, da amare e dal quale farsi travolgere!

 

Fate attenzione quando uscite!

Troppa perfezione può anche stancare.

Com’è unica la sensazione di essere scoperta per la prima volta da qualcuno, pensò Diana.

Chi si dedica alle parole non può essere toccato dalle brutture del mondo.

“Il male è quell’anomalia davanti agli occhi di tutti ma che nessuno riesce a vedere”.

nessuno l’ammette mai, ma la morte delle persone a cui vogliamo bene ci perseguita come un debito impossibile da pagare.

A ogni modo, le prime volte, belle o brutte che fossero, creavano un ricordo indelebile e una strana magia. E contenevano una lezione preziosa da spendere per il futuro. Sempre.

Non voglio farle cambiare idea, ma alcuni pensano che salvaguardare la componente malvagia della natura umana sia indispensabile per la conservazione della nostra specie. 

Ma ad un certo punto si era detto: se un gioco fa paura, allora forse non è soltanto un gioco.

Un esercito per resistere ha bisogno di una guerra.