Stavo cercando di rimettermi in pari con la lettura dell inserto domenicale del Corriere della Sera “La Lettura” quando mi imbatto nel numero 60 del 6 gennaio (lo so, sono terribilmente indietro :( ) in un articolo che tratta la serendipità l’articolo è di David Weinberger e tradotto da Maria Sepa.
Non conoscevo questo termine, che sta ad indicare la sensazione di quando si scopre una cosa nuova che non si sta cercando mentre si cerca un altro.
Per esempio quello che successo a me, cercavo un pezzo da potervi riportare, e mi sono imbattuta in questo! Oppure quando si trova un libro lasciato da qualcun’altro sul treno, di fianco al tuo sedile (a proposito a voi è mai capitato?? a me no purtroppo..)
Il pezzo dice che il web minaccia questa sensazione perché esso vuole ampliare la serendipità ma ci imbattiamo in tre ostacoli: “la ricerca personalizzata, le notizie filtrate e le isole culturali. La ricerca personalizzata ordina i risultati in base agli interessi in base alla nostra precedente attività on-line. Le notizie filtrate ci mostrano solo gli argomenti che consideriamo importanti e sopprimono quelli per cui abbiamo mostrato interesse. Le isole culturali non ci fanno conoscere i punti di vista di chi è diverso da noi.”
Siamo sicuri che avere una più ampia scelta, ci permetta di trovare le risposte che realmente cerchiamo, o che ci faccia fare scoperte nuove, entusiasmanti e inaspettate??
“Dobbiamo spingere i nostri
figli a essere curiosi e a non avere paura delle nuove idee. Dobbiamo far capire che la cultura ci rende più aperti al mondo” come leggere libri aggiungo io.
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